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Portavoce Russa: Washington non si permetta più di criticare gli altri paesi sulle questioni relative ai “diritti umani”

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Russia: “Gli Stati Uniti perdono il diritto di fare commenti a chiunque su questo pianeta in relazione ai diritti umani alla luce della situazione nel loro paese”
Come tutti hanno visto in questi giorni, in diverse città degli Stati Uniti, a seguito della morte di George Floyd si sono verificate massicce proteste, molte delle quali sono diventate violente e hanno portato al caos ed alla repressione violenta da parte delle forze di polizia e della Guardia Nazionale.
La portavoce del Ministero degli affari esteri russo, María Zajárova, ha dichiarato lunedì che gli Stati Uniti Ha perso il diritto di “fare commenti a chiunque su questo pianeta sui diritti umani” alla luce della situazione nel paese, che è scossa dalle proteste dopo la morte di George Floyd.


Sesto giorno di proteste negli Stati Uniti: come la morte di George Floyd ha scosso l’intero paese
“Da fine maggio a inizio giugno 2020 del 21 ° secolo, gli Stati Uniti stanno perdendo il diritto di commentare le questioni relative ai diritti umani a chiunque su questo pianeta . Attualmente non hanno più questo diritto”, ha detto Zajárova al canale Rossiya- uno.

Proteste per la morte di George Floyd
In diverse città degli Stati Uniti Massicce proteste hanno avuto luogo dopo la morte dell’afroamericano George Floyd, arrestato lunedì scorso con l’accusa di “frode in corso”.

Derek Chauvin, agente di polizia di Minneapolis (Minnesota), aveva premuto il ginocchio sul collo del detenuto per almeno otto minuti , nonostante Floyd si lamentasse di non riuscire a respirare. La vittima è stata dichiarata morta poco dopo in un ospedale.

La polizia negli USA reprime i manifestanti

Più di 25 città degli Stati Uniti Hanno dichiarato il coprifuoco lo scorso fine settimana, al fine di controllare i disordini nel quadro delle proteste.

Tuttavia, le proteste pacifiche contro la violenza della polizia e il razzismo sono diventate violente e hanno causato nuovamente il caos nel paese domenica scorsa. L’intervento della Polizia e della Guardia Nazionale hanno peggiorato la situazione creando ulteriori scoppi di violenza e ci sono state altre vittime e migliaia di feriti. Il numero delle persone fermate ed arrestate ha superato le 3.000 persone.

Anche il segretario generale dell’ONU è intervenuto per richiedere al governo di Washington di usare la moderazione nella repressione dei disordini e ha ricordato che gli USA, come qualsiasi altro paese, devono rispettare i diritti umani nella prevenzione dei disordini.

Donne nere contro la polizia

ANSA- Gli Stati Uniti devono agire per fermare gli “omicidi” di afroamericani da parte della polizia.
E’ quanto ha chiesto l’Alto Commissario dell’Onu per i diritti umani, Michelle Bachelet, dopo l’uccisione del 46enne George Floyd a Minneapolis.

Alcuni rappresentanti di paesi non allineati all’ONU hanno richiesto che le Nazioni Unite prospettino l’invio di osservatori dell’ONU negli Stati Uniti per verificare le eventuali violazioni dei diritti umani delle persone tratte in arresto.
Nota: La domada che circola nella sede delle Nazioni Unite è quella se potrebbe essere probabile una risoluzione in cui si chieda al Consiglio di Sicurezza di decretare sanzioni contro gli Stati Uniti.
La richiesta sarebbe di sicuro appoggiata da paesi quali Cuba, il Venezuela, l’Iran, la Siria, il Nicaragua, la Cina e la Russia, ed altri. Tutti paesi che ha loro volta sono oggetto di sanzioni unilaterali da parte degli Stati Uniti.
Il massimo “sanzionatore” al mondo potrebbe essere anche lui sanzionato? Questo il problema che potrebbe essere discusso in sede internazionale.

Luciano Lago


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